-
charly.
User deleted
Parafrasare un testo significa produrre un nuovo testo, che semplifica l'originale, ma che ne ha più le caratteristiche, né le in intenzioni comunicative. La parafrasi dell'epica è un esempio evidente di questa operazione. L'Iliade e l'Odissea, ad esempio, sono nate come forma di espressione orale di cui conservano delle caratteristiche di ritmo e di espressione. L'Eneide è un testo poetico colto, che Virgilio compose ricercando effetti emotivi e di musicalità. La scrittura in prosa delle opere in versi, invece, mette in risalto l'aspetto narrativo, il racconto delle vicende. Di seguito vengono riportati i primi versi del proemio dell'Iliade:
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molto anxi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi.
E di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempia), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re dei prodi Atride e il divo Achille.
Le frasi, per ragioni legate alla metrica e al ritmo, non seguono la normale sintassi soggetto-predicato-complemento; gli aggettivi e si sostantivi sono spesso inframmezzati da altri elementi della frase; il complemento di specificazione spesso precede, invece di seguire, l'elemento di cui è espressione. Come prima operazione proviamo a mettere in ordine le frasi, senza cambiare le parole. Abbiamo proceduto partendo con l'individuazione del predicato, poi il soggetto, quindi gli altri complementi e abbiamo ordinato il tutto secondo un criterio di "normalità". Ecco il risultato del proemio precendente.
O Diva, cantami l'ira del Pelìde Achille che addusse infiniti lutti agli Achei, travolse anzi tempo all'Orco molte generose alme agli d'eroi. E abbandonò lor salme orrido pasto di cani e d'augelli ( così l'alto consiglio di Giove si adempìa ), da quando aspra contesa primamente disgiunte Atride il re dei prodi e Achille il divo.
In questo modo, riordinando semplicemente la sintassi del proemio, si esegue la parafrasi.