Deframmentare

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  1. charly
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    Quando un file viene manipolato, nel corso di qualche tempo gli vengono aggiunti alcuni pezzi, tolti altri e apportate modifiche varie. Se non è l’unico file in lavorazione e ce ne sono altri che vengono creati e modificati, ciò può comportare il fenomeno della frammentazione perché i vari pezzi di un medesimo file possono andare a finire in una porzione differente dell’HD, lontani dal nucleo originario.

    -> Ecco quindi che si pone il problema: è necessario deframmentare il disco?
    La risposta data da Apple è categorica: no!
    Non è necessario far ricorso a utility di terze parti perché, a partire da Panther (OS X 10.3) file di dimensioni inferiori a 20 Mb vengono automaticamente deframmentati “al volo”. <-

    Inoltre OS X formattato in HFS+, per quanto possibile, evita di riutilizzare lo spazio lasciato libero da file che sono stati appena cancellati, in modo da non rischiare di riempire prematuramente degli spazi che improvvisamente si potrebbero rivelare troppo piccoli.

    Mac OS X (dal 10.2 in poi e su volumi HFS+) prevede la cosiddetta allocazione ritardata ossia la capacità di riunire in una sola area del disco vari blocchi più piccoli.

    E infine, grazie agli attuali HD più veloci, al miglior utilizzo delle cache e al nuovo formato dei programmi a “pacchetto”, molte applicazioni non si limitano ad aggiungere pezzi nuovi a vecchi file, ma riscrivono ogni volta per intero i file da loro modificati.

    In conclusione: si può manifestare l'opportunità di deframmentare l’HD solo (e non necessariamente) quando si creano e si modificano file di grosse dimensioni come nella lavorazione professionale dei video. In questo caso Apple suggerisce di procedere in modo semplice ma efficace: copiare i file su un supporto esterno, controllare che siano perfettamente funzionanti, cancellarli dall’HD, ripristinarli sull’HD.
     
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0 replies since 5/10/2009, 08:29   98 views
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