DOSSIER PIANTE GRASSE

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  1. charly
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    Secondo una leggenda azteca, un sacerdote sognò il dio del sole che invitava il suo popolo a costruire la capitale dove avessero visto un'aquila appollaiata su un cactus. Cosa che fecero nel 1325, quando la visione si concretizzò e la si ritrova riprodotta in un manoscritto azteco datato 1541. Nacque Tenochtitlàn, diventata poi Città del Messico.
    Inca, Aztechi, Maia e Pellerossa, gli indigeni delle terre d'origine di queste piante, ne usavano abbondantemente per fini pratici, oltre che religiosi se contenenti allucinogeni.
    A seconda delle varietà, le spine servivano come aghi, ami da pesca, le fibre venivano usate per fabbricare ceste, stuoie, corde (sisal tratto dall'agave), tessuti, mobili, pali, abitazioni, recinzioni, detersivo, combustibile che, pensate un po', potrebbe essere usato al posto della benzina. Secondo una recente scoperta, sembra che i cactus Cereus hildmannianus assorbano i raggi ultravioletti e potrebbe essere impiegato scientificamente.
    L'ingegnosità dei primitivi non aveva limiti nello sfruttare ciò che la natura offriva: le spine morbide e pelose di certi cactus argentini e boliviani venivano usate come imbottitura per materassi, i fusti dello Stenocereus gummosus veniva schiacciati e gettati nell'acqua dei fiumi e dei laghi poiché la loro linfa tossica stordiva i pesci e potevano essere catturati più facilmente.
    Aztechi ed Incas coltivavano l'Opuntia cochenillifera poiché ospitava le cocciniglie e dalle femmine di questa specie si estraeva la porpora dal bel colore scarlatto che serviva per tingere la stoffa. Si appropriarono della tecnica gli spagnoli, come mostra l'illustrazione, anche ai nostri giorni si usa questo prodotto per colorare alimenti e prodotti di bellezza.
    Delle commestibili, le gemme erano cotte, se ne mangiavano i frutti o i semi, basti pensare al cosiddetto fico d'India, con il quale venivano preparate anche marmellate.
    Tra i boliviani la specie Neowedermannia viene cotta e consumata come le patate, nel Messico si cucinano i fusti teneri dell'Opuntia subulata dopo averli pelati e tagliati a pezzi, la polpa del Ferocactus è candita.
    L'Agave ha da secoli un'importanza primaria: il liquido estratto dalle foglie serviva nella farmacopea domestica e per rendere la pelle morbida, per evitare la disidratazione, come cicatrizzante. Conoscete la tequila? È ricavata dal cuore di questa pianta bollito e fermentato, mentre dalla linfa si ottiene il pulque.
    L'aloe era conosciuto già da greci e romani, essendo anche pianta nostrana, ed è tuttora usato come ingrediente naturale nella produzione di cosmetici, perciò è coltivato a livello mondiale su scala industriale. Dai fiori del Selenicereus grandiflorus si estrae un medicinale specifico per abbassare la pressione sanguigna. Agli inizi del XX secolo il cortisone si estraeva dal tubero della Testudinaria elephantipes e da alcune specie di questo tipo si estraggono tuttora elementi che compongono le pillole contraccettive. Il famoso peyote, l'allucinogeno usato dagli aztechi e dai pellerossa e ora illegale in molti paesi, in passato serviva anche per curare forme di asma e reumatismi.
     
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0 replies since 20/11/2009, 07:30   148 views
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